venerdì 31 agosto 2007

Jared Diamond

Pedante, inutilmente prolisso, tristemente ripetitivo, francamente
imbarazzante. La sua letteratura miasmatica e didascalica mette a
dura prova i miei già esausti attributi. Non voglio mettere in discussione
in questa sede le sue capacità di biologo, antropologo, sociologo,
storico, archeologo, scienziato, chimico, cuoco e via dicendo e per
questo sorvolerò in modo benevolo su alcune sue risibili conclusioni.
E' il suo modo di scrivere che mi fiacca, la totale mancanza della
capacità di sintesi. La sintesi, questa sconosciuta. Sto leggendo
Collasso ed


S
P
O
I
L
E
R

è agghiacciante accompagnare Diamond nella scoperta, nella conta,
nella etichettatura degli stronzi prodotti dagli abitanti della Nuova
Guinea, scovati in chissà che cazzo di strato geologico. Uno per uno.
"Lo stronzo 1304 è piccolo, vuol dire che mangiavano male, il 1508 è un
totem, vuol dire che il clime era mite e la coltivazione estremamente
produttiva, il 3049 presenta segni di radioattività, adesso vi spiego
le mie teorie nelle prossime 3000 pagine, il 4009 è biondo con gli
occhi azzurri, segno della commistione con razze diverse". E'
abominevole l' elenco delle mucche, delle pecore, il tentativo di dare
persino un nome al singolo capo allevato nell' isola di Pasqua 1000
anni fa. Non me ne frega un cazzo del nozionismo petulante di questo
etichettatore di stronzi. Mi interessano le sue conclusioni magari
confortate da dati davvero significanti. Tagliare, sfoltire, ma che
cazzo, non c' è nessuno che possa farlo alla casa editrice? Mi scuso
per questo inutile sfogo, sicuramente volgare. Il fatto è che mi
infastidisce che chiunque possa scrivere libri pur non sapendolo fare.
Cazzo, mi accorgo ora di aver dato fondo al repertorio di aggettivi.